Nel passato, come documenta la storia, Giaveno non era dotata di un corpo di pompieri, la popolazione, avvertita dal suono delle campane a martello, accorreva per spegnere gli incendi nei boschi, agli ordini e seguendo un portabandiera. Così si legge nell’articolo 58 degli statuti Giavenesi del 1454 del seguente tenore.
“Parimenti abbiamo codificato, stabilito e ordinato che, se è stato appiccato il fuoco o si veda sui monti di Giaveno, e le campane suonino a martello come si è soliti, se si porti la bandiera, tutte insieme le persone di Giaveno, cioè di qualunque casa, siano obbligate ad andare a spegnere l’incendio, e chi non sarà andato paghi la multa di cinque soldi ed altrettanti di ammenda”.
Per quanto riguarda gli incendi dolosi e colposi si parla soltanto di pene.
Nel 1883 sotto l’amministrazione del sindaco Candido Moda, in concomitanza con l’apertura della tramvia a vapore Torino- Orbassano- Giaveno, veniva organizzata la prima squadra di Guardie a Fuoco Comunali,composta da dieci persone. Il gruppo era agli ordini di un caposquadra con il suo Vicecomandante e un trombettiere per la radunata e la richiesta di via libera.
La prima squadra di Guardie a Fuoco Comunali era dotata di una pompa carrellata, trainata da un cavallo, munita di presa d’acqua per mezzo di tubo telato e di idrante.
Dall’eco del Sangone del 12 giugno 1897 n°1 si legge del pronto ed efficace intervento delle “Guardie a Fuoco” dell’epoca, per spegnere un incendio di un carro merci stipato di balle di juta, scoppiato alle ore 11,00 del 15 giugno alla fermata di Brossa a causa delle scintille fuoriuscite dal fumaiolo della locomotiva.
In periodo più recente, su “La Stampa” dell’8 giugno 1926 si riscontra: “Misterioso incendio a Giaveno. Verso le ore 0,30 in Via S. Antero scoppia un incendio nella tettoia con deposito di legname di Salomone Edoardo e Giai Chel Giuseppe. Accorre la pompa a cavalli municipale al comando di Gilli Remigio e del perito civico Usseglio. Agiscono le pompe, ma si richiede l’intervento dei Civici Pompieri di Torino al comando dell’ing. Mottura.
Costa Martino, che dava l’allarme, muore per sincope, mentre Sapetti Luigi è colto da malore e versa in gravi condizioni, per aver tentato di salvare il suo cavallo.
1964 – La prima autopompa in dotazione al distaccamento di Giaveno (una OM Leoncino) – Il distaccamento era coordinato dal Cav. Gilberto Monfrino.